venerdì, dicembre 29, 2006

Addio piccola Clio


Si può piangere per una macchina?
Bè, se la macchina è la MIA prima macchina, direi proprio di sì.
Prendetemi per scemo, burlatevi di me, ma ci ero davvero affezionato alla mia Clio.
Nata nel 97, lo stesso anno in cui ho preso la patente, è cresciuta con me, dopo uno svezzamento di 16000 km come macchina aziendale.
Ho fatto di tutto con lei, proprio di tutto.
Sono andato con Antonio a vedere i rally, con la macchina stracarica per stare in giro tutto il giorno, partendo prestissimo, sia in estate che in inverno, macinando chilometri all’inseguimento di macchine ben più potenti.
Le ho fatto l’assetto, convinto di fare una furbata, inconsapevole che sarebbe stata la causa della sua morte prematura.
Le ho montato un impianto stereo stellare, tremando di paura quando, tornando da Arma di Taggia con la morosa, la radio ha deciso di esplodere, portandosi con se gli amplificatori e quella purezza di suono grazie alla quale gli amici facevano quasi la fila a venire in giro con me.
L’ho portata a fare le prove speciali, sempre con Antonio, leggendo le note e affrontando i tornanti fino allo stridore delle gomme. Indelebile il ricordo della volta che ho stretto troppo la curva, toccando secco il fondo della portiera destra, lasciando un segno che, fortunatamente, nessuno notò mai.
L’ho trattata sempre bene, lucidandola in primavera, lavandola appena possibile, smontandole le plastiche interne per pulirle a fondo.
Lì dentro ho detto per la prima volta “ti amo”, non a lei, ma che importa?
L’ho ricoperta di adesivi, per nascondere la volta che il mio compagno di scuola (né Cesta?) me l’ha centrata nel paraurti posteriore la prima volta che usciva con l’auto del padre.
Mi ha portato in giro ovunque, mare, montagna, collina, fregandosene dell’altezza e grattando il fondo su qualunque dosso (complimenti al sindaco per quelli sotto casa mia… un po’ più alti no? Avremmo preso il volo!)
Ho anche sofferto, ma quale relazione non ha alti e bassi?
Il cruscotto che bruciava le lampadine come mangiare caramelle; ultimamente il finestrino lato passeggero che non saliva più, la freccia che non faceva più il suo dovere, i freni ormai da cambiare e le plastiche sempre a scricchiolare (causa sicura dell’assetto)
E ci ho fatto il mio primo incidente.

Forse per questo, forse perché con lei ho fatto un sacco di “prime” cose, forse perché sono un sentimentale, e riesco ad affezionarmi anche degli “oggetti”, ma è stato veramente brutto vedere il tecnico che le smontava le targhe e che la parcheggiava vicino alle altre macchine destinate a diventare un mucchio di lamiera.

Ho mandato un sms agli amici, magari non a tutti, per cui riporto qui il testo di saluto, ed al seguito la risposta degli amici, in modo da ricordarla ancora, in modo che ogni volta che stringerò la chiave di accensione (l’ho tenuta), possa ancora sentire il suo motore.

“Dopo 153117 km di onorata carriera la mia piccola Clio si è parcheggiata per l’ultima volta. Correrà ancora nell’autostrada del cielo, quando tutte le macchine saranno uguali. La saluta il suo fedele e per sempre innamorato pilota. Suonate il clacson come saluto. Grazie”

“Beep Beep Sorella” Desy
“L’estremo saluto è stato eseguito in ricordo delle mitiche serate sulla PS ‘Ponte Sales’… dai, pensa ke ha raggiunto la mia UNO nelle celesti autostrade!” Tony
“Caro Simo mi spiace, però ricorda che sei stato con lei fino all’ultmo e quanti bei ricordi rimarranno per sempre. Mentalmente suono il clacson, la penso e la saluto” Mara
“Un minuto di silenzio in tutta la ditta, e un lumino fuori dalla finestra sta notte per ricordare che lei è stata il tuo destriero per anni…” Cri
“Oh è salita al cielo… L’hanno già fatta santa… Saluto effettuato” Elena
“In paradisum deducantes angeli… è il canto liturgico con il quale si depone il feretro nel loculo… Io credo risorgerà la tua auto vedrà il salvator… Beep Beep” Andrea

Ed ora prendetemi pure in giro

martedì, dicembre 19, 2006

A volte ritornano




È questa la frase che la maggior parte dei miei amici avrà pensato il week-end scorso.
Almeno credo.
Dopo anni ed anni (forse 4, forse di più), sono andato alla cena di classe dei compagni dell’ITIS, spinto dal desiderio di rivederli e sapere cosa ne è della loro vita.
Ebbene?
Ebbene ho capito come un po’ li invidio, un po’ no.
Invidio chi ha viaggiato l’Italia per lavoro, chi fa il programmatore a tutti gli effetti (anche se AS400…. Tze!), chi può fare un finanziamento perché ha un contratto a tempo indeterminato, chi ha la tranquillità e la stabilità che in fondo in fondo ho sempre desiderato.
Invidio chi ha avuto il coraggio di sposarsi, ed addirittura di accollarsi il destino di una nuova vita.
Ma sono felice di sentirmi un potenziale inesploso dentro me, di essere in grado di affrontare qualunque cosa che tanto non ho (quasi) niente da perdere, di non aver ancora scoperto tutto ed avere ancora un sacco di cose da fare.
Sposarmi? Lo farei al volo!
Cambiare lavoro? Perché no, se le prospettive sono migliori?
Avere un figlio? Ma vi rendete conto che vuol dire avere un mini Simone? No, il mondo non è ancora pronto! Ma prima o poi farò anche quello (faremo, direi, a meno che nel futuro si riesca a clonarsi con un pratico kit fai da te).

L’unica cosa di cui sono sicuro in questo momento è che voglio rivedere i miei amici, mi hanno nuovamente aperto la mente, e questo vorrà pur dire qualcosa

domenica, dicembre 17, 2006

Nuova identita?

Sono sparito da un po’, è vero, ma non mi sono dimenticato di questo impegno.
Magari un po’ di pigrizia, con ‘aggiunta che vedo i visitatori del sito tutti i giorni, mi ha impedito di scrivere, ma ora ritorno, anche eprchè ho qualcosa da scrivere!
Ho sempre scritto con l’idea di realizzare un sito piacevole per i lettori, ma oggi penso che sia l’approccio sbagliato.
Penso sia più corretto, e dia più soddisfazione scrivere a getto, fregarmene se quello che scrivo piace alla gente, godere allo scoprire che i miei racconti piacciono e ignorare le critiche non costruttive.
Che ne dite?
Non è forse meglio così?
Avere pochi lettori ma “fedeli” piuttosto che tanti fantocci che leggono ed accettano quello che proponi senza colpo ferire (ogni riferimento a fatti, persone e programmi televisivi domenicali fatti è puramente casuale)

lunedì, novembre 27, 2006

Sono su Flickr

Che dire... sono anche lì, nella speranza mi commentino le foto in modo da poter imparare veramente a farle!
Fateci un giro ogni tanto, cercherò di aggiungerne spesso!

sabato, novembre 18, 2006

Il sabato mattina lo passo in modo costruttivo


È sabato e per svagarmi sto guardando le TV.
Oggi ho imparato delle cose importantissime che voglio condividere con voi.
• Se spendi 29 euro (più spese di spedizione) prenderai una affetta verdure eccezionale. Ci tagli proprio tutto! Anche il cavolo, famosissimo per la sua resistenza al taglio. E ci sono un sacco di novità rispetto al solito affetta verdure, come le lame che tagliano davvero, contro le altre, quelle non originali (… puah!) che costano una sciocchezza, hanno una bella confezione ma sono inutili. Tra l’altro ha un optional perfetto che taglia le patate nella misura ideale per friggerle (come ricorda il famoso studio quinquennale del professor Heinz Strundelberg)!
• Se ne spendi di più, prendi una specie di tritatutto dalle dimensioni ridotte che, con 3 pressioni tritura qualunque cosa e, inserendoci formaggio, qualche erba sconosciuta e della paprika, ci fai un sugo perfetto per i tuoi maccheroni cotti al forno a microonde. Poi prendi l’accessorio, che in realtà è un mixer, e ci fai un frullatone esagerato con un chilo di gelato, more fresce (di stagione), sciroppo d’acero e altro che non sono riuscito a vedere a causa della glicemia alta.
• Quando hai finito di mangiare, vorrai mica non fare quel lavoro che tua moglie ti chiede da un sacco di tempo… appendere un quadro. E come vuoi appenderlo il quadro? Con un chiodo? Noooooo! Ci vuole un trapano, ma non un trapano normale, quello con due mandrini, in modo da avere sempre a disposizione un trapano ed un avvita svita con la pressione di un sicurissimo pulsante. È incredibile scoprire quanti lavori richiedono l’utilizzo del trapano. Non ho mai visto così tante ed eterogenee personalità che si divertono ad infilare piccoli cunei di materiale ferroso (leggi chiodi e/o viti) in qualunque posto, dal muro alle centraline elettriche. Non mi stupirei se i grandi grattacieli hanno parti montate grazie a questo stupefacente strumento
• Finito di lavorare? Perché non prepararsi una torta con uno stampo fantastico ed unico? Una tortiera al silicone che, improvvisamente puoi usare anche per cucinare il brodo scoprendo, non senza un minimo di stupore, che non si è attaccato alla pentola. Eppoi, ma quanto sono buoni i biscotti dello chef, fatti con ingredienti dal colore psichedelico?
• Mi raccomando però, prima di mettere tutto il cibo a cuocere, ma anche dopo, a pensarci bene, tagliatelo con dei coltelli d’autore, dalla forma ergonomia e con la lama indistruttibile, in modo da poter affettare le lattine con grande gioia (chi non lo ha mai desiderato?)
• Ed infine, anche se l’elenco potrebbe andare avanti… mooolto avanti, quando decidete di fare una passeggiata, oppure un gioco bellissimo che prevede che voi mettiate le mani in avanti, mentri il vostro antagonista cercherà di stendervi esclusivamente spingendovi le mani verso il basso, perché non dotarsi di una soletta ergonomia, anti odore, anti terrorismo e pro riproduzione del koala australiano? E’ fantastico vedere come anche delle donne obesotte, tendenti ai 200 Kg, riescano a stare stabili in piedi mentre, nel succitato gioco, durano meno di un secondo senza le magiche solette.

Non so voi ma io sto cercando di raggiungere uno scopo nella vita, ed ora che so che posso farlo avvitando un sacoc di cose, dopo aver mangiato con poche pressioni ma restando stabile nella mia andatura… allora sono veramente felice

lunedì, ottobre 23, 2006

W la corsa


A causa di un momento difficile della mia vita, che non sto certo a spiegare a voi (anche se in questo momento penso di avere solo un lettore… ciao Simo!), ho iniziato a pensare alla corsa come un metodo per distrarre la mia mente dalle faccende quotidiane.
Armato di buona volontà, sono quindi andato al bancomat ed ho riempito il portafoglio per svuotarlo immediatamente nell’acquisto di un paio di scarpe adatte (ad un principiante come me), un lettore mp3 e tenendo qualche soldino per un completo da corsa che quanto prima entrerà a far parte del mio guardaroba.
Armato, quindi, di buona volontà, e spronato da mio fratello Andrea, ormai corridore da qualche anno e con diverse maratone sulle spalle, ho iniziato ad istruirmi sulle riviste specializzate ed a farmi una tabella di marcia.
Ho iniziato l’altro ieri, con la ferma intenzione di fare solo 10 minuti, e di aumentare di tre minuti e mezzo ogni volta successiva. Il mio obiettivo è quello di riuscire a finire una mezza maratona, anche se il mio scopo più imminente è quello di riuscire ad andare in montagna con gli amici, senza essere sempre l’ultimo (a meno che mi fermi per fare foto) e riuscendo a fare più di due ore di cammino senza stramazzare all’arrivo.
Ma i 10 minuti non li ho neppure visti! Ne ho fatti subito 18, e mi sono dovuto fermare perché non volevo strafare subito.
Esaltato dal risultato, oggi sono partito per il secondo giro (l’idea è di correre a giorni alterni) e mi sono dovuto fermare dopo 26 minuti per lo stesso motivo!
Sono appena uscito dalla doccia e l’esaltazione mi ha portato subito a scrivere per condividere con voi quanto sia bello andare a correre!
Ammetto che ho anche una grande fortuna… Mio fratello.
Andrea infatti mi sta seguendo in questi miei primi passi, ed è anche grazie a lui, con il quale chiacchiero durante il giro, non sento la minima fatica durante la corsa; solo un leggero affanno che però non mi impedisce di correre e sentirmi leggero!
Non finirò mai di ringraziarlo per questo sostegno.
Il mio consiglio è di seguire i miei passi e darvi alla corsa. Scoprirete delle cose di voi che nemmeno immaginate.

lunedì, ottobre 09, 2006

O la va o la spacca

Solo un piccolo sondaggio per sapere chi utilizza il metodo succitato.

Breve spiegazione:
sei malato? allora vestiti e vai fuori a correre/andare in bici/fare qualcosa che ti fa sudare come un dannato; poi torna a casa subito e cambiati.
O guarisci di botto (la va)
o ti ritrovi steso per terra (la spacca)

che ne dite?

We love Chuck Norris


Un breve post per mandarvi ad un blog spettacolare!
Quello dedicato alle imprese del mitico Chuck.
E' incredibile che riesca a fare tutte quelle cose no?!

martedì, settembre 26, 2006

Tentare è il primo passo per il fallimento

Rubo questa frase ad uno dei personaggi più rappresentativi del nostro secolo (Homer Simpson) per ammettere un mio forte limite.
Non faccio un sacco di cose nuove se non mi sento in grado di fare subito una mega prestazione.
Per questo motivo non ho mai fatto tante cose, oppure ho abbandonato subito se vedevo che non ero "er mejo". Eccone un breve elenco:

-Fare il karaoke
-Ballare
-Giocare a calcio in una squadra di serie A
-Giocare a carte (lo faccio il minimo indispensabile)
-Correre
-Andare alla capanna Margherita
-Partecipare alle gare dove vince chi mangia di più
-Fare videoediting
-Suonare uno strumento musicale
-Partecipare ad una gara automobilistica
-Andare in discoteca a provarci con la prima tip che mi "attizza"
-Arruolarmi nei caschi blu
-Prendere il brevetto di volo
-Giocare a bowling
-Scommettere sui cavalli
-Giocare al fantacalcio
-Costruire miniature di edifici celebri con le caccole
-Costruire un muro di mattoni
-Fare un pupazzo di neve
-Sciare
-Scrivere un libro
-Rompere la pignatta a bastonate
-Iscrivermi a Lettere
-Trovare la cura per una malattia
-Farmi crescere i capelli
-Capire perchè le macchine girano sempre a Morca
-Fare acquisti al mercato
-Andare a caccia di gadget alle fiere
-Comporre musica
-Arrampicarmi sulla pertica
-Attaccare la coda all'asino
-Parlare il dialetto
-Giocare al livello difficile di qualunque gioco
-Realizzare elenchi brevi

...ebbene sì, non so fare un sacco di cose!

giovedì, settembre 21, 2006

Il matrimonio del mio migliore amico


Eh già! Stiamo diventando grandi!
Domenica uno dei miei migliori amici, sicuramente il più longevo (andavamo insieme a fare i pic nic sul fiume... a 1 anno!) si sposa ed entrerà presto nella cerchia delle persone che hanno deciso con chi vogliono passare il resto della loro vita.
Lo ammiro molto, e sono commosso all'idea di esser stato eletto fotografo ufficiale (spero di esserne all'altezza), e voglio dedicargli questo post, in assoluta venerazione.

Perchè lui è l'esatta definizione della persona che si è "fatta da sola", ed è l'esatto mio contrario di ragazzo viziato e che ha trovato sempre la pappa pronta.
Non voglio raccontare i suoi fatti personali, rischierei una denuncia per la privacy, e non voglio disegnarlo neanche come un martire, voglio solo cercare di esprimere la mia profonda stima e l'affetto che provo per lui.

Ed anche la mia invidia!

Ho provato a proseguire molte volte questo post ma immancabilmente faccio la figura di quello che si piange addosso, mentre tutto questo non è vero perchè, per quanto sia frustrato per non aver ancora finito gli studi, sono estremamente soddisfatto di come sta andando la mia vita. Faccio un lavoro che mi piace, studio, ho una ragazza che mi illumina le giornate, vado ai concerti dei Pearl Jam, ho sufficienti conoscenze (tranne l'italiano stentato)per barcamenarmi nel mio principale interesse (l'informatica) e non mi manca niente.
Certo, più di una volta ho avuto il desiderio di allontanarmi dal nido ed andare a vivere da solo, e più di una volta ho dato la colpa allo studio (da lì la frustrazione) per non aver ancora raggiunto la libertà necessaria per poter fare davvero tutto quello che volgio, o almeno averne l'illusione, ma a parte ciò, non mi posso lamentare.

Tra l'altro adesso posso vantarmi perchè farò le foto ufficiali al matrimonio del mio amico!

PS. Se cliccate sul titolo, andrete ad una pagina di scherzi per i matrimoni, magari vi interessano!

martedì, settembre 19, 2006

17.09.2006 - Datch Forum - Milano, Italia



scaletta: Go, Last Exit, Save You, World Wide Suicide, Corduroy, Severed Hand, Unemployable, Even
Flow, I Am Mine, Man Of The Hour, MFC, Daughter / (Another Brick In the Wall Pt. 2), Faithfull,
Comatose, State Of Love And Trust, Why Go
bis 1: Picture In A Frame [cover di Tom Waits], Parachutes, Black, Crazy Mary, Given To Fly, Alive
bis 2: Do The Evolution, Big Wave, Leash, Rockin' In The Free World, Yellow Ledbetter



Io c'ero, sono nella foto (see... magari)
Un esperienza unica e fantastica.

A due giorni dal concerto, non trovo ancora le parole per descrivere il mio stato d'animo in quelle due ore e mezza, interrotte da due pause (ma, come dice il Busca... non hanno più trent'anni!), piene di canzoni impossibili da classificare. Hanno preso a piene mani dal primo album fino all'ultimo Pearl Jam e i miei occhi hanno smesso di brillare solo quando gli ho forzatamente chiusi una volta nel letto.
Lo rifarei milioni di volte, andrei di nuovo alle 18 in coda attendendo l'apertura dei cancelli anche se il concerto inizia 3 ore dopo.

Trovo grosse difficoltà ad esprimere la mia estasi, che ancora si protrae grazie alle foto dei forum ed alla mia mente che è ancora là a cantare "...i'm still alive...".

Difficile trovare una scaletta migliore, anche perchè qualsiasi canzone loro esprime qualcosa per qualcuno, e non puoi non unire il tuo stato d'animo al suo ed iniziare un coro all'unisono.
Fantastico anche il pubblico (noi). Non ho enorme esperienza di concerti, ed anche se quelli che ho visto sono sempre stati seguiti dal pubblico, in questo sentivi una sorta di legame tra loro e noi. Non c'è stata una canzone dove non si battessero le mani a tempo, oppure si cantasse trasformandoci in un enorme "settore" coristi, nonostante per molti cantare in inglese significasse emettere suoni gutturali simili alle parole usate nei testi.

Sono in estasi, e non vedo l'ora esca il cd del concerto, per poter ancora una volta rivivere quelle emozioni.

martedì, settembre 05, 2006

Il mio personalissimo angolo del libro consigliato!

Non è una vera e propria rubrica, anche perché al terzo post devo ancora carburare ed entrare nell’ottica di scrivere periodicamente qualcosa, ma oggi voglio fare spudorata pubblicità ad un libro che ho acquistato per leggerlo durante le vacanze: “Improbabile” di Adam Fawer.

Già solo il fatto che ne parli al terzo post indica che l’ho alquanto apprezzato. Ed in effetti lo consiglierei a tutti coloro che apprezzano i ritmi veloci dei libri di Ken Follett, uniti ad un briciolo di calcolo delle probabilità.

Il libro racconta di un ex professore di calcolo della probabilità che, avendo abbandonato gli insegnamenti per problemi di salute, si ritrova a sfruttare le sue capacità matematiche per giocare d’azzardo, finendo chiaramente nei guai, altrimenti il libro non sarebbe iniziato, e cercando di uscirne fuori sia grazie alle sue capacità, sia grazie ad una buona dose d’azione che vi farà divorare le circa 400 pagine del libro.

Assolutamente consigliato a tutti gli amanti di quei libri che, come “il teorema del pappagallo” ed il più blasonato “Codice da Vinci”, restano in bilico tra la risoluzione mentale di un problema e schivare un colpo di bazooka!

Le meraviglie del podcast

Eccomi di ritorno dopo una già lunghissima attesa, motivata dalle vacanze e dall’ardente desiderio di installare l’ADSL a casa mia, per poter inserire tutti i post quando più mi fa comodo, ma questo lo leggerete poi.

Con questo post voglio fare un elogio al podcast.

Ok, non è una tecnologia nuova, esiste già da un po’, ma prima non avevo l’ADSL e scaricare anche solo un file da un mega era un supplizio. Ora invece, in 2 giorni ho scaricato da Itunes circa 700 mb di podcast, ovviamente gratuiti, tra cui quello degli happy tree friends!

E’ bello avere la possibilità di condividere contenuti multimediali gratis (seppur la maggior parte ha carattere pubblicitario) in maniera del tutto legale, senza doversi affidare al P2P, altro mondo nel quale non ho mai avuto esperienze dirette, non avendo l’ADSL!

Mi si apre un mondo nuovo e mi vien voglia di informarmi per crearne uno mio, non fosse che non so cantare, non so recitare, non so ballare, per cui è meglio che non faccia nulla

mercoledì, maggio 24, 2006

Il codice Da Vinci



Inizio questo blog parlando del tanto discusso film preso dall’omonimo libro di Dan Brown.

In effetti non so quanto sia discusso davvero, soprattutto nella mia compagnia dove, a parte il sottoscritto, tutti l’hanno trovato molto fedele e bello. Io, invece non l’ho minimamente apprezzato.

Un po’ mi chiedo perché, visto che dopo aver mal digerito film, comunque diventati dei cult movie, uno su tutti Dune, dove la trama seguiva male il libro, oppure nel libro c’erano così tante cose da renderne impossibile la trasposizione cinematografica in sole due ore, rendendo il film inguardabile per chi non ha letto il libro, mi sono ritrovato di fronte ad un film che segue fedelmente il romanzo.

Ma la motivazione che mi sono dato è molto semplice: i protagonisti non erano come me li ero dipinti io nella mente. Il professore non aveva la faccia di Tom Hanks, ma quella di un anonimo personaggio che si trovava improvvisamente nel mezzo di tutto quello che c’è nel libro. Idem per tutti gli altri protagonisti, tranne forse il vice ispettore di polizia e la macchina dell’agente Sophie.

Sono giunto alla conclusione quindi che non devo più andare a vedere al cinema film di libri che ho già letto. Mi sentirei come se avessi buttato via i soldi (e visto quanto costa andare al cinema…), ma limitarmi a prenderli in affitto ai vari videobank sparsi per la valle, e lamentarmi dopo di aver buttato i 2 euro dell’affitto. Perché in fondo sono curioso, non ce la faccio a non guardarli, ma ogni volta ne esco deluso.

Il prossimo film che voglio guardare?

La cura del gorilla.

Indovinate se ho letto il libro!

lunedì, maggio 22, 2006

Primo post

Vediamo se ci riesco! Intendo a tenere un blog in maniera costante e convincente.
Ancora una volta è il Busca ad avermi illuminato