giovedì, ottobre 29, 2009

Problemi di lavoro?


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Le cose che non colsi 2



Eccoci ad un nuovo appuntamento delle cose che non colsi o che colsi troppo tardi.
  • quel giorno, quando eravamo in macchina, tu al volante ed io come un fiume in piena a sfogarmi. Non colsi l'attimo, preso dal mio egocentrico bisogno di parlare e di sentirmi importante. Non l'ho mai detto ma ancora non ci dormo la notte;
  • Mi piace andare in montagna con te. Ancora meglio se siamo tutti e 4, ma ho riscoperto il piacere di arrivare a destinazione e passare il pomeriggio sdraiati sul prato a dormire od a fare foto. Natura, pace e nulla di più. Quand'è che si va pure in giro il sabato sera?
  • Almeno 3 volte, ho avuto l'occasione per dire qualcosa di spiritoso ed interessante per farmi nuovi amici... ma le parole non escono mai quando servono. Solo dopo mi sono accorto che ho perso delle belle occasioni;
  • In almeno 6 occasioni, invece, potevo starmene zitto e nessuno se la sarebbe presa.
  • I cd a poco prezzo... acc... perchè non ho preso una campana pure io?
  • Di quello che pensi, non aspettare a scriverlo su un blog. In verità questo capita sempre di meno. In genere prima parlo eppoi, se l'argomento mi è piaciuto, lo esprimo anche qui, ma ogni tanto capita e... cavolo! Cerco di rimediare con uno "zip" fatto qua:
    • Le foto sono venute male
    • Non riesco più a passare a fare il corso... non ho più tempo
    • Che ne dici di un caffè?
    • Una doccia? Non fa mica male un po' d'acqua
    • Vorrei saper programmare come te
  • Hanno aperto un negozio 100% Lego vicino a dove lavoro... devo assolutamente entrarci e comprare il portachiavi di R2D2
  • Anche se il lavoro è bello e ti diverti, ricorda sempre che alle 18.30 finisci ed hai una vita al di fuori.
  • Ho finito di negare a priori l'alcol. Ok, se devo guidare non ci penso minimamente, ma sono di nuovo in fase sperimentale.

Il magico mondo dei rapportini

ho sempre amato il lavoro.
L'ho sempre trovato un mezzo per sentirti realizzato... ancora meglio se facendo qualcosa che ti piace.
In tutta onesta, sono uno di quelli che se prendesse un 6 pieno al super enalotto, mi sveglierei lo stesso alla mattina e mi recherei lo stesso al lavoro... bè, magari ci andrei su un macchinone, e non su un utilitaria, ma ci andrei lo stesso.
Nel precedente lavoro, ero l'amministratore di sistema (pomposta definizione per dire "il tizio che ripara i PC e la rete") di una ditta di Gattinara con 2 stabilimenti e circa 20 PC, 2 server ed un sito internet.
Il lavoro mi piaceva un sacco. Mi trovavo letteralmente a spaziare dai problemi più complessi, come la pianificazione degli interventi sul server, ad altri decisamente di caratura inferiore, come controllare il passaggio dell'ora solare sulla timbratrice.
Quello che non sopportavo, a parte il fatto che c'era gente convinta che se non ti vanti con gli altri allora non stai lavorando (ma questo è un altro discorso), erano i rapportini... uno strumento di tortura psicologica. Mascherato abilmente con la scusa di poter ottimizzare l'assegnazione dei lavori, era lo strumento utilizzato per capire chi non aveva niente da fare rispetto a chi era "ciapato".
Io ero nel mezzo. Il fantastico mondo informatico, infatti, rispetta le leggi di Murphy, per cui si intervallavano periodi tranquilli, nei quali riuscivo a programmare il mio Magassimo (non è un refuso), ed altri dove non riuscivo neanche ad alzarmi per andare in bagno (contro le 10 (dieci) pause caffè di altra gente... ma anche questo è un altro discorso, e comunque, se sei il capo/vice capo, puoi fare quello che vuoi e secondo me è giusto; se sei un normale impiegato mi fai solo girare le scatole).
Come in ogni ditta che si rispetti, i rapportini venivano usati per vedere quanto non lavoravi e non per quanto lavoravi, quindi diventava difficile giustificare le giornate calme che, paradossalmente, me le ero create io configurando i PC in modo da non guastarsi... (Simpatica analogia, citando Ficarra e Picone. Il farmacista è un lavoro terribile. Considera che se il paziente guarisce, perdi un cliente. Se il paziente muore, perdi un cliente... il segreto è tenerli in agonia).
Bè, fatto sta che, un po' per la crisi, un po' perchè la mia figura non era ritenuta indispensabile, sono stato una vittima della crisi e mi sono ritrovato senza lavoro.

Ora, ho un nuovo lavoro, mi piace un sacco, forse anche di più (slap, slap). Torno a casa tardi la sera ma non mi pesa, di lavoro ce n'è tanto... ma ci sono anche i rapportini... aargh!
Qui, probabilmente perchè il lavoro, fortunatamente, non scarseggia, attualmente funzionano i rapportini in anticipo, cioè si indica prima, tipo appuntamento , le cose che cercherai di fare il giorno/i dopo eppoi ci vai a segnare le ore che ti hanno impegnato le varie mansioni.
Per ora va tutto bene, tra i lavori c'è un progetto con una ditta esterna, un progetto che richiederà diverso tempo, diviso in moduli con delle date di consegna da rispettare.
Il progetto prosegue, ma qualche inconveniente ha causato alcuni ritardi... sapete qual'è la soluzione proposta dai clienti per poter mantenere rapporti più stretti di collaborazione? sì... i rapportini! Ogni giorno si ha da mandare un rapportino con i progressi ed i dubbi.

AAAARGH!

non se ne esce!

lunedì, ottobre 26, 2009

Sdrammatizziamo va




REGOLE DI BUONA SCRITTURA:

01) I verbi avrebbero da essere corretti
02) Le preposizioni non sono parole da concludere una frase con
03) E non iniziate mai una frase con una congiunzione
04) Evitate le metafore, sono come i cavoli a merenda
05) Inoltre, troppe precisazioni, a volte, possono anche, eventualmente, appesantire il discorso
06) Le indicazioni tra parentesi (per quanto rilevanti) sono (quasi sempre) inutili
07) Siate press' a poco precisi
08) Attenti alle ripetizioni, le ripetizioni vanno sempre evitate
09) Non lasciate mai le frasi in sospeso perche' non
10) Evitate sempre l'uso di termini stranieri, soprattutto sul Web
11) Siate sintetici: cercate di evitare di cadere nell'errore di abbondare nell'utilizzo di vocaboli tronfi ed espressioni ridondanti, ovvero in tautologismi generalmente destinati a rivelarsi superflui
12) Evitate le abbreviaz. incomprens.
13) Mai frasi senza verbi.
14) I confronti vanno evitati come i cliche'. Evitate le virgole, che, non, sono necessarie
16) Non usare paroloni a sproposito: fare cio' e' come commettere un genocidio
17) Imparate qual'e' il posto giusto in cui mettere l'apostrofo
19) "Non usate citazioni", come diceva il mio professore
20) Evitate il turpiloquio, soprattutto se non serve ad un cazzo
21) C'e' veramente bisogno delle domande retoriche?
22) Come vi avranno gia' detto centinaia di milioni di miliardi di volte, non esagerate
23) Solitamente, non bisogna mai generalizzare

sempre la solita minestra


buona sera mondo.
l'ora è cambiata, le giornate si accorciano, cresce un po' di tristezza e le banalità continuano ad imperversare.
Festeggio il mio centesimo post con un post abbastanza piccato e cattivo.
Non me ne vogliate, se c'è una cosa di me che fa impazzire le donne (e ne ho a frotte... credetemi), è che talvolta sono spinto da un impulsività che mi permette di fare cose impensabili per un personaggio copì pacato e apatico quale sono.
Oggi sono un po' arrabbiato con le banalità e con il bisogno forzato che ha la gente di far sapere quello che pensa, senza che ci sia un reale bisogno e, soprattutto, parlando di gente senza chiedere quanto meno il permesso.
Mi riferisco soprattutto all'uso che si fa di facebook e delle possibilità di blogging in generale. Lo so che blogging è un termine pessimo ma pazienza.
Mi sono allontanato da facebook perchè ho iniziato a provare fastidio per le tutte le informazioni che ci girano dentro.
Diciamoci la verità. Quando uno sta bene, gli piace che si parli di lui, e trova bello e divertente farsi i fatti degli altri finchè gli altri stessi stanno bene.
In uno scenario fantastico, dove tutti sono felici ed il cielo è azzurro tutto l'anno, scrivere su faceboo che si sta andando al cinema o che si sta studiando per un esame è piacevole e leggero.
Ma quando le cose non vanno bene, qualunque azione di questo tipo può venire vista in maniera negativa e soprattutto circondata dalla frase velata... fatti i c@$$i tuoi.
Tutto questo è un discorso strano, nel quale mi potrei dilungare e perdere per delle ore, ma stasera devo uscire (vi piacerebbe sapere dove e con chi eh? ma avete letto poco sopra?) e non voglio perdere tempo.
Quello che voglio dire è che se tu mister X vuoi scrivere di me, o lo fai in maniera completamente anonima, che tanto io il messaggio lo capisco lo stesso, non sono stolto, oppure mi chiedi se puoi citarmi.
Questo perchè io, per qualunque motivo potrei non volere che si sappiano in giro certe cose, e se tu sei mio amico, dovresti contribuire a difendere il mio segreto.
Un esempio classico.
Se tu, scrivi su facebook una frase tipo: "oggi non vado a lavorare, sono troppo ubriaco", allora sono fatti tuoi. Se poi il capo è tuo amico su Fb e lo viene a sapere allora sei solo un pirla. Ma crei danno solo a te stesso.
Se invece scrivi: "che bevuta ieri sera con Jim... e che spettacolo la lap dance"... in un attimo metti in una situazione potenzialmente critica Jim, che magari ha nascosto agli altri il fatto che andava a vedere le spogliarelliste.
E questo è sbagliato... e se al posto di jim c'è il mio nome è tanto sbagliato... anche perchè io non ci volevo venire a vedere le spogliarelliste, mi ci avete costretto!

Eppoi... se non sai cosa scrivere... evita di scrivere un post dove dici che non sai cosa scrivere... non ti senti ridicolo?

Ok. Il momento cattiveria è finito. Ora rileggetevi la storia del barzellettiere... mi disegna meglio, ma ve l'ho detto che sono impulsivo... non controllo neanche se ci sono errori ortografici.

domenica, ottobre 25, 2009

Musica!



Artista: Pearl Jam
Titolo Originale: Just Breathe
Titolo Tradotto: Respiriamo Soltanto

Si, capisco che ogni vita deve finire
Mentre sediamo da soli, so che un giorno
Ce ne dovremo andare
Sono un uomo fortunato
Che può contare sulle sue stesse mani,
Quelle che amo...

Qualcuno ne ha soltanto una,
Altri non ne hanno nessuna

Resta con me...
Respiriamo soltanto.

I miei peccati sono allenati,
Non mi lasceranno mai vincere
Dopo tutto, sono solo un altro essere umano
Si, non voglio ferirmi, c'è già così tanto
In questo mondo che mi fa sanguinare

Resta con me...
Sei tutto ciò che riesco a vedere

Ti ho detto che ho bisogno di te?
Ti ho detto che ti voglio?
Se non l'ho fatto sono un cretino, vedi...
Nessuno lo sa meglio di me.
Ho spiattellato tutto

Ogni giorno mi stupisco,
Mentre ti osservo in volto
Tutte le cose che hai dato
E niente che tu abbia voluto trattenere
Non c'è niente che tu abbia voluto trattenere
Di tutto ciò che hai dato

Ti ho detto che ho bisogno di te?
Ti ho detto che ti voglio?
Se non l'ho fatto sono un cretino, vedi...
Nessuno lo sa meglio di me.
Ho spiattellato tutto

Non c'è niente che avresti voluto trattenere
Di tutto quello che hai dato
Stringimi fino al giorno in cui morirò
Ti incontrerò dall'altra parte

tratto da http://www.testimania.com/testitradotti/4688.html

Probabilmente è una dello poche canzoni del nuovo album che salvo (assieme a Got some)...
ma ci vorrà ancora un po' per giudicarli bene. Ultimamente i miei miti al primo ascolto mi deludono tutti e solo dopo un po' li capisco e li apprezzo.

Tally Hall


Tratto dall'album Marvin's Marvelous Mechanical Museum.
Altamente consigliato

sabato, ottobre 24, 2009

Libri

Giusto per raggiungere i 100 post (non entro oggi, altrimenti quando finisco di riorganizzare l'ufficio?) ecco l'elenco degli ultimi libri che ho letto/comprato/preso in prestito.

Magari non vi interessa neanche un po'... ma devo arrivare a 100!!!

-Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb. mmm... non so seanche perchè l'ho preso ma non lo rifarei
-Parti in fretta e non tornare. Vargas mi ha sempre ispirato, perchè una mia ex collega lo divorava (ciao Loretta!) L'ho letto e mi è piaciuto... pensavo di più però
-Villaggi delle Alpi. Foto foto e ancora foto.... sbav!
-Sipario nero, l'alibi nero, l'angelo nero e appuntamenti in nero (4 libri dentro 1). Preso in un momento di follia. ho letto 4 libri in 6 giorni, ma avevo già capito l'assassino dopo 2 capitoli. sigh!
-il matematico impertinente. Spettacolo... lo sto ancora leggendo ma mi piace assai...
-L'uomo che parlava ai cani. è il prossimo che leggerò... ormai sono cane dipendente
-Ubbidienza generale. dovrei farlo leggere a Jack... mi sa che se lo leggo solo io serve a poco
-Australia e Nuova zelanda. Adventure travellers... eh eh eh... qui vi stupirò... ma a suo tempo!

l'uomo delle barzellette

ed eccomi a casa, di sabato... per cause di forza maggiore (e lasciamo stare che state mangiando...) a scrivere qualcosa, mentre ascolto il podcast arretrato, mi aggiorno leggendo i blog ed insulto un pc che sembra non voglia funzionare proprio.
ho notato che sto raggiungendo i 100 post, e per quanto questo non sia un traguardo particolarmente soddisfacente (il sito è attivo da un "fracco" ma non ho mai scritto molto in verità), ho deciso di dare un colpo di spugna a questi ultimi 5 post in modo da raggiungere il traguardo in breve tempo.

Ieri sera, quando ero già malato, ma i farmaci ma davano l'illusione di stare bene, sono stato invitato ad una cena all'interno di un circolo, come ringraziamento per il servizio di volontariato in occasione di una gara podistica... a dire il vero non è che abbia aiutato così tanto, giusto durante l'iscrizione dei partecipanti ed un po' di foto (200) dei corridori più o meno stremati che raggiungevano il traguardo e che sono finite sul sito dell'associazione stessa, però la gentilezza degli orgnizzatori è stata tale da invitare anche me a questa cena, dichiaratamente alla buona, per suggellare la conclusione delle manifestazioni.

Beh... è stato bello entrare in un circolo, la gente era tutta amichevole, anche se eravamo "stranieri", ed ho constatato come il mondo si assomiglia un po' tutto.

Durante la cena, il discorso è stato piacevole e centrato su tutti i tempi più classici di ogni circolo valsesiano... funghi, montagne, venditori di prodotti alimentari che producono cose così buone che ti chiedi perchè non sono ricchi e famosi invece che essere conosciuto solo da poche persone, patata, ecc...
Bis d'obbligo... tutto buono nella sua semplicità (a proposito, ho scoperto che può essere sottilissima la distinzione tra arrosto e brasato, e che molto dipende dal contorno), momento caffè eppoi... eccolo!
Lo sapevo che ci sarebbe stato anche qua, ed un po' l'avevo già identificato all'inizio... l'uomo delle barzellette.

Ecco... un tempo io ero un uomo delle barzellette, ed ogni tanto, se gli spettatori meritano, sfoggio anchora le mie battute, che più assomigliano a mini freddure, ma che per ora hanno sempre fatto la loro figura; dicevo, un tempo lo ero anch'io, ed ho sempre pensato sia un personaggio rischioso ma di grande potenzialità.
Già, rischioso perchè se non le sai raccontare ci fai brutta figura... chi si ricorda la barzelletta "vieni che ti faccio un mattone" declamata da Paolo sul pulman e che ci faceva ridere solo perchè lui la raccontava malissimo?
Ma se hai i tempi giusti... successo garantito! anche se sono vecchie (le battute, non le ascoltatrici...).
Eppoi, la magia del barzellettiere è quella di riuscire a raccontartela in modo così leggero che ti scatena la risata e ti azzera le siapsi, in modo che la prossima volta, anche se te la racconta di nuovo, tu la riascolti volentieri e ridi comunque, anche se la sai già... questione di tempi... davvero... non sto scherzando!
Ecco, dicevo, ieri sera l'ho visto subito, appena entrato, e come da copione, quando il caffè ha raggiunto l'arrosto/brasato nello stomaco, ecco che si alza, con la scusa di sgranchirsi le gambe e, con una mossa classica ha iniziato lo spettacolo che ormai pregustavo da un paio d'ore.

Mossa classica? certo! il tocco del braccio del vicino agganciandosi ad una sua frase per partire con una storiella che non necessariamente centra con l'argomento ma che è tipicamente volgare, anche se con termini molto parchi, giusto per sondare il pubblico.

(
esempio 1:
-Amico: "Eppoi ho portato la macchina dal meccanico e c'era una bellissima donna... che se non fossi sposato..."
-Barzellettiere: Si alza, tocca la spalla e dice "già, ti conosco bene! ah ah! una bellissima donna? come quella bionda che va in un negozio di articoli sessuali per comprare un vibratore...."

esempio 2:
-A: "Sono andato all'ospedale l'altro ieri ed ora sto aspettando le analisi"
-B: Si alza, tocca la spalla e dice "vedrai che si sistema tutto... come è successo a quel signore che è andato al pronto soccorso con il membro duro e blu e..."

esempio 3:
-A: "Mi hanno preso sotto il gatto"
-B: si alza, ecc.. ecc.. "mi spiace... davvero... come quel signore che vuole andare a peripatetiche e..."
)

ed ecco che, in questo modo ha iniziato pure lui. Mi sono perso la prima barzelletta, ero troppo lontano, ma ho notato (ed apprezzato) lo stile con il quale, piano piano ed a suono si barzellette, si è sempre più portato al centro dell'attenzione, ed alla fine tutti, ad eccezione delle donne della cucina che parlavano, strano a dirsi, di cibo, tutti, dicevo, eravamo lì ad ascoltare una barzelletta dietro l'altra.
Io ammetto che le conoscevo tutte... l'ho detto che sono un professionista... però mi sono divertito un sacco per lo stile.

Ad ogni modo alla fine mi ha stupito, perchè ha dato sfoggio della nuova versione dei barzellettieri. A volte si pensa che alcune cose non possono cambiare, ma ho avuto la conferma che tutti e tutto si evolve nel tempo.
Ebbene, chi avevo davanti non era un barzellettiere normale, ma un barzellettiere 2.0... perchè teneva le barzellette migliori archiviate sul telefonino, per non rischiare di perderle, e le ha sfoggiate alla fine, quando la gente tendeva a tornare a casa, guadagnandosi altri 30 minuti di celebrità...

un mito!

ebbene, in conclusione, guardatevi intorno e vedrete che in ogni gruppo che si rispetti c'è un barzellettiere. Magari con sfumature rispetto a come l'ho descritto... ci può essere quello che si limita alle freddure, quello che infila una battuta a conclusione di un argomento, e quello che prende il microfono e le urla, ma c'è... e se non ne avete uno in compagnia... bè... siete tristi.

lunedì, ottobre 19, 2009

Urge organizzazione

il lavoro, almeno per me, in questo periodo, è un impegno a tempo pieno.
Tra il lavoro vero e proprio, gli impegni di volontariato ed i lavori saltuari che faccio per amici e conoscenti, ho trasformato la mia camera in un ammasso di computer e appunti di carta indescrivibili... urge riorganizzazione.

Da oggi (tanto sono a casa per malattia):
1. archivio in un faldone i lavori che sto facendo
2. tengo i PC in una stanza, etichettandoli prima, li prelevo solo se li devo riparare e li rimetto a posto solo se riparati
3. aggiorno più frequentemente lo stato avanzamento lavori
4. inizio a sviluppare un programma per archiviarmi tutti questi dati... magari in java... così magari lo installo sul cellulare, lo interfacico con il pc e mi tengo aggiornato come dico io...

ok... al lavoro

Dialogo al supermercato

dialogo tra nonna e nipote, la prima abbastanza giovane da riuscire ancora a guidare la macchina senza il cappello, la seconda abbastanza giovane da sapere cosa le piace ma non abbastanza per poter votare.

nipote:"Nonna, posso prendere il burrocacao?"
nonna:"Sì, però prendi quello che funziona"

mercoledì, ottobre 14, 2009

Momento spocchia

nonostante siano le 21.30 non ho ancora mangiato.
La cosa non interesserà molto, ed in effetti non interessa molto neppure me.
Però non sento la fame, perchè mi sento bravo.
Anzi... sono proprio bravo!
Tornato dal lavoro, ho dovuto fare un intervento elettrico a casa di mio fratello, dove in un impianto più vecchio di me un interruttore ha deciso di polverizzarsi lasciano mio fratello e compagna con i bastoncini di pesce in frigo che iniziavano a riprendere vita.
La faccio breve. Io e mio padre siamo partiti armati di multimetro e di torcia ed in poco tempo, nonostante non conoscessimo l'impianto, la luce è tornata a splendere.
Parliamoci chiaramente... io conosco un sacco di persone intelligentissime e che mi battono sotto molti aspetti, ma mi sento bravo. e questo è tutto

domenica, ottobre 11, 2009

A te

Anche se non credo tu legga il mio sito, ti scrivo lo stesso perchè è il mio unico modo per gridarlo al mondo.
Io credo che tu abbia già capito che sto parlando di te, non c'è bisogno di suggerimenti.
Vorrei innondarti con le mie parole per farti capire che la mia scelta non è stata facile e che mi fa stare male.
Ma non posso farlo, perchè andrei contro alla scelta stessa.
Non ti immagini quante volte avrei voluto incontrarti per strada, e quante volte ho cambiato direzione nella speranza di incontrarti davvero, ed essere costretto in questo modo a spiegarti le mie scelte. E quante volte ancora, quando mancavano due passi per arrivare al tuo citofono, od anche per raggiungere un posto dove ero certo che ti avrei trovato, ho preferito scappare.

Mi manchi.

...e se verrà il giorno in cui i tuoi occhi mi guarderanno come i mei occhi guardano te...


A volte illudersi fa proprio male

Quando 900 anni di età avrai... bello non sembrerai


...già!
Stamattina, dopo un risveglio più difficile del solito (per una volta lascio da parte le solite frasi su quanto il lavoro mi stanca ma su quanto mi piace), ho iniziato a far la cosa che mi riesce meglio in questo periodo: pensare.
Ho iniziato a pensare e mi sono catapultato automaticamente in un mondo fatto di opinioni, sentimenti, progetti e fette di pane con la nutella sopra. Oh! era pur sempre mattino, mi ero appena alzato, ed il sig. stomaco ha le sue giuste esigenze.
Finiti i pensieri, o meglio, finiti i pensieri belli, ho deciso di alzarmi e dedicarmi alla cosa più bella che ho... Jack, ed ecco che, armato di crocchette, acqua, la "lunghina" (che, per i principianti come me, non è altro che un guinzaglio lungo 2 metri di cuoio) ed, ovviamente, Jack, mi sono fatto una passeggiata fino al castello di Vintebbio.
Il tragitto non è particolarmente impegnativo, però Jack ha 6 mesi, non so ancora quanto è la sua resistenza, e circa 7 km a piedi con dei pezzi in salita mi sembrava un ottimo banco di prova.
Un banco di prova che ha superato egregiamente (ho pure dato sfogo alla mia seconda passione, realizzando 200 scatti della prima passione mentre corre nei prati, se poi salverò qualcosa lo vedrete su flickr), giusto per la cronaca.
Poi sono tornato a casa ed ho iniziato a girare per blog. Ho letto un post molto bello in un sito che seguirò con attenzione... noantri.net.
Ora, ammetto che ci sono finito per sbaglio. Tra i siti che visito spesso c'è noantri.it (c'è pure il link sulla destra), dove tipicamente vengono riportate notizie e curiosità che mi piacciono tanto tanto. Questa volta, ho deciso di raggiungere il sito da google (in genere non lo faccio mai, preferisco usare google solo in casi estremi, ma questa è un al'tra storia), ho fatto click e... pork! ma questo non è il "mio" noantri, è un altro noantri.
Bè, per farla breve, ho letto 2 post che mi hanno fatto pensare per motivi completamente diversi.
Il primo era un attacco diretto verso il perbenismo che si è scatenato, come ogni volta accade, verso i militari morti in Afghanistan (sempre se si scrive così... ormai sono partito e non mi metterò certo a controllare la grammatica).
Credo che non sarei mai riuscito ad esprimere con la stessa forza il mio pensiero in tutta questa situazione.
Ho sempre pensato che sì, sono morti dei ragazzi italiani, sì! non ne sono felice e mi si stringe il cuore a vedere un bambino in braccio alla mamma, con il basco del padre, osservare la bara avvolta nel tricolore mentre compie l'ultimo viaggio. Sì! la guerra fa schifo, ecc.. ecc...
Però è guerra! In proporzione, noi siamo stati molto più fortunati degli americani per quanto concerne il numero di caduti.
Ragazzi... lì i proiettili sono veri! Lì c'è gente che è convinta che noi siamo il male. Lì c'è gente che per seguire i propri ideali, è capace di farsi saltare per aria!
Non si può pretendere che nessuno paghi le conseguenze di tutto ciò.
Eppoi, i militari... sono militari! lo sanno che ogni minuto potrebbe essere l'ultimo... ma ci vanno lo stesso... tutto sommato è una loro scelta, una scelta che fanno dal primo momento in cui firmano il foglio per l'arruolamento.
Eppoi... ebbasta con il buonismo (ma qui nonatri lo spiega meglio). Quanto tempo è passato? chi se lo ricorda? Chi si ricorda i nomi, più volte elencati, dei militari uccisi? Va bene che la vita continua, ma "piantare casino" fino al funerale, eppoi ritornare alla solita routine dove si "pianta casino" perché il cappuccino ha poca schiuma mi sembra ancora più volgare e cinico.
Ecco. Era da un po' che lo volevo scrivere, ma non trovavo mai il tempo per farlo (che strano), e fortunatamente il sole del pomeriggio mi ha cotto abbastanza da non farmi uscire stasera e permettermi di buttare giù quattro righe.

Mail post non è ancora finito!

La seconda cosa che mi ha colpito nel post è stato un concetto mirabilmente rappresentato (quei ragazzi sono degli scrittori nati, mica puffia nell'ombelico... che come fa a formarsi poi?)... ovvero: ehi! ma io sono un genio! ed i miei pensieri viaggiano molto più veloce delle mie mani.
Pensate che adesso, mentre scrivevo questa frase, Jack è venuto a trovarmi, gli ho fatto due coccole, e la mente era già in là, uscendo dal concetto che adesso sto riprovando a trovare... Altra pausa per controllare che non sia in camera a rosicchiarmi i cavi... no... ok, riprendiamo.
Cercherò di spiegarmi, anche se so già che non sarà semplice.
Molte volte non scrivo in questo blog, e molte volte non parlo con le persone di argomenti di varia natura, solo perchè i miei pensieri viaggiano troppo veloci rispetto alla mia lingua ed alla mia educazione, e quando avrei l'occasione per esprimerli, quando potrei cliccare su nuovo post e riportarle su tastiera... ecco che sono già passati, non fanno più parte di me, o non ritengo più così interessanti da esser urlati al mondo.
Il risultato finale è che sembro poco presente nei discorsi.
Vorrei dire qualcosa di intelligente... ma stai ancora parlando! Aspetta che appena finisci ti stupirò con una frase d'effetto che... aspetta! No è educato interrompere le persone... ehi, ma se uso XHTML riesco a.... no! ferma i pensieri, concentrati sul discorso e tira fuori la tua frase... ma com'è che faceva... ah sì! adesso la dico... anche se il discorso è leggermente cambiato, forse l'effetto non sarà più così dirompente... ma non importa, ora la dico... aspetta, aspetta.... cavolo non mi ricordo come faceva... eh! tocca a me parlare...."eh già!"
Più o meno questo è l'effetto.
A questo punto.. cosa centra Yoda in tutto questo?
Semplice... niente!