venerdì, ottobre 21, 2011

Parlare nel sonno



ho ricominciato a parlare nel sonno...
anche se in verità non credo di avere mai smesso
Solo che prima me ne dormivo solo solo in camera, e se proprio c'era qualcuno ad ascoltarmi era il mio cane.
Mentre ora...
La cosa che mi affascina di tutto questo è che è un parlare senza filtro.
E che magari dici anche cose a caso che non centrano nulla.
O dici frasi come fa il mitico Califano ( http://youtu.be/sDUNCs3DUCs)
Ma se nelle frasi che ti escono dici qualcosa di offensivo per chi ti sta vicino?
Non credo mi sia ancora successo, nel senso che non mi sono ancora svegliato con un occhio nero, ma se capita?
Ovviamente confido nell'intelligenza della persona che divide il letto con me, ma se capita davvero?
Mi rendo conto ora che sono in un campo minato!
In ufficio sono l'unico maschio (a parte il capo), per cui se raccontassi la mia giornata tipo, parlerei solo di donne.
I miei clienti più stretti, quelli che hanno il mio numero di cellulare e mi chiamano per le informazioni sono tutte donne.
Gli unici maschi che mi gravitano intorno in questo periodo sono parenti.
Per cui è quasi matematico che se parlo nel sonno e dico dei nomi di persona allora questi saranno femminili... L'importante è non dire il nome della ex... sennò lì son guai!
Comunque dovevo aspettarmelo. Ci sono diversi racconti sul Nustlu che parla nel sonno, tra cui alcuni inquietanti (tipo 5 minuti fatti praticamente in piedi davanti al letto senza dire niente e guardando nel vuoto), altri divertenti (tipo quando mi sono svegliato per terra ed ho cercato di rientrare nel letto di mio fratello convinto che lui mi avesse fregato il posto).
Mah....

Stai tranquillo

Credo di essere una persona pacata... pure troppo.
Dovete sapere che uno dei motivi principali dei miei fallimenti amorosi è sempre stata la mia eccessiva calma che comportava una sorta di apatia di coppia.
Ma la mia calma apparente deve incutere timore nelle persone che mi gravitano attorno in questo periodo.
Non so se è l'economia mondiale che va a rotoli, se oggi è uno dei giorni dove è prevista la fine del mondo, se ho davvero la faccia di uno che non vorresti incontrare di notte al buio ma qui, a casa, in ufficio, in montagna, al telefono, tutti iniziano o finiscono le frasi a me rivolte con la frase "non ti agitare" e le relative varianti "stai tranquillo", "non ti preoccupare", "non allarmarti".
Eppure giuro che durante la conversazione il mio tono di voce rimane quello di sempre, quello di un pupazzetto uscito male (sì perchè non sopporto molto la mia voce, ma è un'altra storia), il mio sguardo non muta, le mie pupille non si dilatano e dalle tasche non estraggo nessuna arma contundente... ne tantomeno inizio a lanciare estintori per spegnere gli incendi.
Non capisco.
Ma ho una mia teoria.
Io credo che siete voi quelli agitati e temete di mettere in agitazione anche me che, a parte la voce da pupazzetto avariato, ho la tipica fisicità del gigante buono, quello che non si arrabbia mai ma che non vorresti mai vedere arrabbiato.
Io credo che speriate di agitarmi davvero per scaricarvi un po' della vostra agitazione e/o nella speranza di vedermi reagire in una direzione risolutoria.
Ma non è così, perchè se una cosa mi agita lo fa dall'inizio... e se sono agitato io... non dico che butto all'aria tutto, ma di sicuro il mio cervello non è in grado di completare alcun ragionamento sensato.
Quindi...
O caro ascoltatore che non mi vuole agitare dicendomi "non agitarti"... ecco... non farlo per favore!
Che di motivi per agitarmi ne ho davvero tanti!

martedì, ottobre 18, 2011

Siamo una squadra fortissimi

Lavorare in team è molto appagante.
è bello festeggiare tutti insieme al completamento ed al successo di un progetto.
Quando una squadra è composta di due/quattro persone è facile che vada tutto liscio.
Ognuno ha il suo compito, ci si controlla a vicenda i pezzi e si completa in tempo ragionevole.
Questo quando la squadra è composta di 2/4 persone che vogliono raggiungere l'obiettivo, ci tengono e sono competenti.
Quando la squadra è composta da 4 super tecnici, ed un paio di supervisori, dei quali uno e supervisore dell'altro, ed il secondo è supervisore dei lavori... ma a supervisionare i lavori proprio non ne vuole sapere (o non è in grado)... ecco che allora capita il mezzo disastro.
Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale... è solo la constatazione che molte volte basta una ruota che gira in senso inverso per mandare in testacoda la macchina

martedì, ottobre 04, 2011

99%

non so se capita anche a voi ma io ho la sindrome del 99%
Si potrebbe riassumere con la frase "non completi mai un lavoro" ma non è proprio così.
L'entusiasmo di un nuovo lavoro, dove con lavoro intendo indelicatamente qualunque faccenda di vita, fa sì che parto sempre in quarta... anche se ho provato a partire in quarta con la mia macchina e si è spento subito il motore, però immagino abbiate capito. Dicevo, parto in quarta, realizzo cose bellissime delle quali vado estremamente fiero, eppoi, quando è il momento di "consegnare" o completare il lavoro... capita qualcosa. Non lo so spiegare ma tutto perde di fascino.
E così mi ritrovo ad apprezzare di più la costruzione di un palco piuttosto che l'esecuzione dello spettacolo, a preferire una schermata dalla grafica scarna ma che funziona pefettamente, piuttosto che un sito ammaliante.
E questa situazione capita anche nelle cose più banali della mia vita... ho iniziato a correre per partecipare ad una mezza maratona, quando sono arrivato a reggere 10 km senza schiattare al suolo... ecco che ho smesso di correre.
Ho iniziato ad usare blogger per postare le mie idee, con l'entusiasmo che mi garantiva almeno una cinquantina di post all'anno... ed ora se mi ricordo di scrivere qualcosa è già un trionfo.
E viene facile addossare la colpa a qualunque scusa di tempo/lavoro/impegni... la verità è che perdo di interesse.
Per cui, siccome in fondo in fondo sono una buona pedina nelle faccende della vita (a calcetto non ero l'ultimo ad esser scelto, neanche il primo, ma stavo nella metà alta, se devi fare un trasloco e devi smontare, trasportare e rimontare sono una garanzia) ecco un piccolo vedemecum delle cose che occorre fare per farmi completare anche l'1% che manca quasi sempre.
A proposito... è un semplice post di sfogo, non voglio assolutamente mandare nessuna velata indicazione a persone più o meno importanti che mi gravitano intorno in questo periodo, che anzi, potrebbero ritrovarsi in tutto questo e rigirare i consigli alle relative persone che gli/le gravitano intorno.

  • non mi abbandonare! Già in generale non lo si deve fare, soprattutto con gli animali in estate, ma se mi lasci completamente abbandonato al mio destino allora difficilmente arriverò in fondo. Se sono arrivato ai 10 km di cui sopra è anche grazie a mio fratello che mi spronava a fare quel mezzo chilometro in più per volta.
  • tieniti aggiornato! Ipotizziamo che io stia facendo un lavoro per te... ad esempio ti sto verniciando la casa. Se non mi chiedi mai a che punto è la verniciatura non mi sento spronato a finirti il lavoro... a maggior ragione se te lo sto facendo gratis e non ci sono scadenze impellenti... Oppure ecco! Dammi delle scadenze, e ricordami che sono sempre più vicine... questo potrebbe funzionare!
  • Fai le cose con me! La soluzione definitiva! Se le cose le facciamo insieme allora ad una fine ci arriviamo di sicuro, e probabilmente più in fretta di quel che credi. Perchè se la facciamo insieme il mio carattere mi obbliga a cercare di fare almeno il 51% del totale e se anche il tuo carattere è così... Ad esempio l'esame di base di dati, partito da un progetto assurdo in java, l'ho convertito un un applicazione visual studio e completato in una decina di giorni, dopo che, fino al mio arrivo, erano passati 30 giorni solo per fare la login e la progettazione (poi rifatta da me)
  • Osannami il giusto! Non ignorarmi del tutto, ma non esagerare neppure! Se incominci a distendere tappeti rossi al mio passaggio ed a cambiarli ogni volta allora non mi pulirò neppure le scarpe!
  • Scassami, stressami e strapazzami... e questo si spiega da se.
  • ed alla fine... FESTEGGIAMO! Così ho uno sprone in più!
E voi? la soffrite pure voi questa sindrome? e se sì... come l'affrontate?