venerdì, febbraio 26, 2010

Donne

Quando le tratto male mi muoiono dietro... neanche fossi George Clooney
Quando le tratto bene scappano.
Eppure mi mancano quando ci sto lontano per un po'

Se poi hanno degli occhi che parlano...
 

Sogni

hai presente i sogni?
Mi mancavano sai?
Avevo ripreso a farli a dicembre. Una parentesi dolce che mi ha fatto del gran bene
Poi ho smesso di nuovo. Troppo concentrato nel lavoro per perdere energia in questo.
Ieri sera però sono tornati
Sono tornati
Sono tornati!!
E con loro i dejavu
Rimango convinto che i sogni mi parlano.
E che grandi novità siano in arrivo.
Tanto non costa nulla crederci no?


...
Eppoi con tutti i biglietti da visita che lascio in giro, non si può dire che non gli stia dando una mano!

Progetti

Che brutto scrivere di progetti dopo quello che ho appena visto. Ma anche questa è vita, per quanto brutale e bisogna "tirare avanti".
Ho appena visto un cane, un amico del mio Jack, finire sotto una macchina nel tentativo di correre dietro ad un gatto. Un attraversamento improvviso, proprio mentre passava una macchina, proprio lui che è sempre rimasto libero perchè è sempre stato un cane tranquillissimo. Proprio lui che iniziava ad avere una certa età, e che aveva una padrona anche lei molto anziana, che sicuramente non prenderà un nuovo cane e che si ritroverà presto sola.... Ciao Pepe.
Ma, come dicevo con cinismo, la vita va avanti, e la vita è fatta di progetti.
Progetti più o meno grandi, a seconda delle proprie ambizioni e di come esse si confrontano con le ambizioni altrui.
Tra i progetti piccoli, un paio di anni fa avevo intenzione di realizzare un sito internet, e mi era stato pure regalato il dominio, con lo scopo di documentare le bellezze montane della valle dove vivo, inserendo foto, descrizione dei percorsi e tutto quello che volevamo. Già, volevamo, perchè un progetto così amb izionso occorre affrontarlo almeno in due... un po' come nella barzelletta dei carabinieri dove spiegano che vanno in coppia perchè uno sa leggere e l'altro sa scrivere, anche qui, uno (io) facevo foto e l'altro (lei) preparava i testi.
Tutto è naufragato assieme a parte della mia vita, ma un pezzetto di questo progetto è rimasto, ed ha continuato a pulsare in me, così come altre cose che continuano a pulsare ma che non sono oggetto di questo post (e probabilmente non lo saranno di nessuo).
Ma rimane un progetto impegnativo per uno solo. Serve un socio, e forse è meglio cercarne uno che non possa all'improvviso mollarti su due piedi senza che te lo aspetti (o almeno non quando sei convinto che il tuo futuro non poteva interrompersi così bruscamente)... meglio un uomo. E così, senza scendere forzatamente in battute maliziose e senza senso, e continuando sulla mia strada di eterosessualità convinta, ho trovato un socio!
Il progetto rimane grosso, ma almeno se ne è ricominciato a parlarne, e sono già iniziati gli elenchi di posti da visitare, con tante idee che non dico per non bruciare la sorpresa.
Il progetto è sempre grosso, e lo ripeterò fino alla nausea, e so già che sarà difficile attuarlo, ma tra quindici giorni ci sarà il primo giro, e se il risultato sarà soddisfacente... Cambierà l'approccio iniziale, anche perchè non saremo più un fotografo ed uno scrittore (scrittrice) ma due fotografi a fare gara a caricare le foto più belle... e spero ne vedrete (delle belle intendo).
Ora è partito il toto scommesse sul nome del sito.
Serve qualcosa tipo "adessospiana" ma più valsesiano... qualcosa tipo "le colline hanno gli occhi" ma più montagnino.... mah!

martedì, febbraio 16, 2010

scene di ordinaria folle amministrazione degli iter di tutti i giorni

scena tipica del primo pomeriggio. Sto andando al lavoro, sono in macchina, la musica è a palla ed io non riesco a resistere... inizio a cantare a squarciagola... tanto non c'è nessuno, ed anche se faccio la figura del pesce dentro l'acquario per le macchine che mi incrociano pazienza.
Arrivo a Gattinara. Moltheni da il meglio di se ed io cerco di stargli dietro, ad un certo punto, sul lato della strada vedo un signore che porta a spasso il suo cane. è un beagle, una delle razze più belle, secondo me... anche se mi hanno detto che hanno un caratterino niente male... lui mi guarda, io guardo lui/lei... una frazione di istante... la velocità della macchina non mi permette di indugiare troppo sul cane... ed ecco che incomincia ad abbaiare... ma non in modo cattivo... sembra stia cantando, nonostante l'effetto di pesce nell'acquario che mi offre essendo io circondato dalle note.
E sembra che stia cantando con me... e la giornata prende subito un altro colore! Buffo! Soprattutto il padrone che ancora adesso si starà chiedendo il motivo per cui il suo Fido/Boby/Rex si sarà messo a sbraitare!

lunedì, febbraio 15, 2010

PaRlArE dI NuLlA

Parlare di nulla.
sfrutto un attimo di presunta calma per sfogliare l'elenco degli argomenti da trattare ed ecco che, verso il fondo, trovo questo interessante concetto... parlare di nulla.
Tempo fa, lessi un capitolo di un libro di Scott Adams (il principio di Dilbert), nel quale differenziava un essere umano normale da un essere umano ingegnere, illustrando tutta una serie di caratteristiche tra le quali l'utilizzo della parola con l'unico scopo di ottenere informazioni.
In effetti, generalizzando, esistono due tipi di "umani", quelli che vogliono limitare al massimo le "cose futili" e quelli che nelle cose futili ci sguazzano e vivono felici.
Ok, ok, esistono milioni di sfumature e bla bla bla... però voglio soffermarmi negli estremi, anche perchè io mi sento un po' di far parte di uno di questi poli, con conseguente invidia per chi è dell'altra parte.
Io voglio riuscire a parlare di nulla.
Ma non ci riesco! In ogni dialogo cerco di mettere un qualcosa che dia del valore aggiunto all'argomento... un qualcosa che dia la sensazione a tutti i partecipanti di aver imparato qualcosa di nuovo. Di conseguenza trovo incredibilmente inutile parlare del tempo o perdermi in discussioni frivole quali il calcio, il tempo ed i soliti stereotipi... però trovo assolutamente invidiabili coloro che riescono ad intavolare un discorso banale e girarlo in breve tempo in qualcosa che possa definirsi dialogo.
La mia invidia nasce dal fatto che nella società moderna, se vuoi conoscere gente nuova, e farle capire che non sei quello che si possa definire un italiano medio (ma anche qui ci sarebbe molto da discutere), devi attaccare bottone (ovvio); ed è molto più facile attaccare bottone chiedendo "ma non ci siamo già visti da qualche parte?" piuttosto che esordire dicendo "Lo sapevi che Microsoft ha appena riparato una falla in Windows che esisteva da 17 anni?".

Ma parlare di nulla non è solo quello.

C'è un parlare di nulla che non centra nulla (e scusate il bisticcio di parole) con il rompere il ghiaccio.
é il parlare di nulla che si instaura tra due persone, quando scocca qualcosa che non sai descrivere ma che ti fa ritrovare fermo in un parcheggio a guardare le stelle ed a discutere su quante siano; oppure ti porta davanti ad una macchinetta del caffè, a parlare di saggezza; o sdraiato su un letto con Indiana Jones di sottofondo che schiocca la frusta.
In questo a volte sono bravo... o almeno credo. Più che bravo, direi che mi ci trovo bene, quando la persona che ho davanti è una persona con la quale sto veramente bene, e sento che parlare di nulla non è inutile, è solo un modo per fare qualcosa insiseme e non è necessario far sapere quanto vali... o almeno, non ti importa. Perchè stai bene. Punto.

Per cui, a conclusione di tutto, come nel più squallido temino delle elementari, posso dire che invidio chi riesce a parlare di nulla in ogni situazione... io non ci riesco... io vorrei... non vorrei... ma se poi...

giovedì, febbraio 11, 2010

In memoria di Renzo Roncarolo

http://www.storia900bivc.it/pagine/roncarolo/indice.htm

Girando per il web, cercando il mio nome... ecco un lavoro del passato che mi ha trapassato il cuore.
Per non dimenticare... e questa non è retorica (purtroppo)

martedì, febbraio 09, 2010

Voglio

il triangolo no...

Dai, non è possibile, allora lo fate apposta. Ditelo che non sopportate una storia a tre, una stora nella quale, mio malgrado, mi ritrovo ad essere il cardine principale.
So che non è facile vivere così. Dover stare prima con una, e poi, solo poi, con l'altra. L'impossibilità di fare determinate cose insieme, per colpa mia lo ammetto, ma non mi sento ancora pronto, non deve motivivare questo comportamento.
Siamo persone di una certa età ormai. Dovremmo comportarci in maniera consapevole. niente è per sempre, tranne le cose che lo sono davvero. Cerchiamo di metterci una pietra sopra e vediamo di comportarci in maniera civile.
Non è possibile che quando c'è una, l'altra sparisce e non si fa vedere più, finchè nel mio cercarla insistentemente, la prima si stufa e sparisce, e solo allora ecco che si fa sentire di nuovo.
E pensare che sono un buon orecchio. Sono capace di stare ad ascoltarle per ore ed ore senza fiatare, completamente assorto dalle magiche parole che giungono alle mie orecchie. E non è facile ai nostri tempi trovare una persona disposta a sentirti parlare di continuo, senza pause, e senza provare un minimo di affaticamento mentale.
E dire che ci ho provato a farvi felici ed ascoltarvi contemporaneamente... ma non ci riesco... tutto diventa simile alla peggiore copia di un programma qualunque della De Filippi... ed allora si che mi affatico... ed allora una delle due si arrabbia e se ne va. E ricomincia il ciclo.
Sono un po' di giorni che c'è lei, quella più giovane e sbarazzina. Mi diverto un sacco con lei, mi fa sempre sorridere molto, e credetemi, ho tanta voglia di sorridere davvero; passiamo le ore insieme, ridiamo, scherziamo e cantiamo. Anche in macchina. E molte volte ci faccio pure brutta figura. Come lo vedi tu un ragazzo attraverso il vetro della vettura che canta a squarciagola? Che in verità non lo senti, ma riesci a vedergli perfettamente le otturazioni dei molari da quanto apre la bocca mentre canta (che poi secondo me se vedendomi sorridi... allora sei ancora capace di sognare; se vedendomi provi pena... allora provo anch'io pena per te).
L'altra è più riflessiva. Mi insegna molte cose. Mi parla in inglese, mi racconta le storie. Ma è bellissimo ascoltarla chiudendo gli occhi (non in macchina ovviamente) e lasciando vagare la fantasia.
Insomma. Non posso scegliere. è impossibile... sei tu o lei... ma tutte e due vorrei citava il compianto Alex Baroni.
Quindi, piccola zen stone e grande ma saggia medion... non potete nascondervi così... prometto che sarò più ordinato, ma se ho voglia di ascoltarvi, non posso impazzire ogni volta per trovarvi... per non parlare degli auricolari che sembrano venrvi sempre dietro (e pensare che ne ho 5 paia proprio per averne sempre almeno uno a portata di mano).

Per la cronaca. Sulla zen stone (sì! LA zen stone. Il mio non è un lettore mp3... è una lettrice mp3... ci sono problemi?) stanno girando a ciclo continuo: Pearl Jam, Five young cannibals, Belle & Sebastian, 3 Doors Down ed il bellissimo CD Grazie per averci scelto (a proposito... compratelo, che almeno un po' di beneficenza vi monderà il cuore).
Sulla medion ci sono le puntate del Disinformatico, il corso di inglese e gli sceneggiati rai.

giovedì, febbraio 04, 2010

Il potere della poesia e delle parole

è enorme, ancora di più se legate ad un gesto.
Una poesia incorniciata perchè scritta solo per te.
Un libro aperto posto all'ingresso.
Un adesivo fosforescente appiccicato da qualche parte che, quando meno te lo aspetti apri gli occhi e lo vedi.
Una serata a parlare di film ed attori, come vecchi critici senza, in verità, dire nulla.
Una lettera di auguri legata ad un regalo di Natale.
Un piccolo complimento quando senti che stai per crollare.
Una telefonata, giusto per sapere come stai.
Una parete bianca con gli scarabocchi degli amici... o anche solo qualche idea tua.
Un post.
L'assenza di un post.