L'emozione non ha voce

...o forse sì?
Piccolo post di condivisione sensazioni.
L'altro giorno ero al game stop, a cercare, come al solito, videogiochi a basso costo, che tanto poi non ci gioco quasi mai perchè il tempo è quello che è, ma mi è sempre piaciuta l'idea di avere tanti giochi, e non vedo perchè non devo mantenere questa collezione scapestrata di dvd di seconda mano.
Ad ogni modo, ero lì, indeciso se fare mio il gioco Prince of Persia o se buttarmi in qualcosa di più maranza tipo Saint row 2 (2? non mi ricordo)... quand'ecco spuntare il solito bambinetto (che chi leggeva Tgm come me aveva ormai classificato come bambinetto rompiscatole con le manine appiccicose), che passa i giochi uno ad uno come se fossero le cose più "comuni" del mondo, con la noia tipica di chi ha tutto e non se ne rende conto.
Allora ho ripreso a guardare la copertina di Prince of persia ed ho pensato a quando io avevo la sua età, che, al di là delle classiche battute sui miei capelli (quali capelli?), non è poi così lontana (diciamo che, in base alla media nazionale sono più vicino all'età dei giocattoli che all'età della pensione), dicevo che, alla sua età, giocavo con un prince of persia fatto di 32 colori e trovavo affascinante qualunque novità tecnica che mi permettesse di sfogare i miei desideri ludici in maniera sempre più vicina alla realtà.
Ed allora ho pensato a Cannon Fodder (da cui la foto del post), ed alla semplicità dei giochi dei miei tempi, dove già solo una presentazione cantata (se non ricordo male erano gli stessi programmatori che avevano o cantato la canzone, o composta o qualcosa di simile) era una novità bellissima da raccontare agli amici... ehhh bei tempi